DA LUCIANO DE CECCO

Per i professionisti, a volte, non è facile fare un bilancio alla fine dell’anno solare. Per noi che giochiamo in Europa, le nostre competizioni continuano anche dopo le festività e, per questo motivo, facciamo fatica a fare un taglio e guardarsi indietro. Nonostante ciò, sono sicuro che finisce uno dei migliori anni della mia carriera sportiva, ma anche uno dei più difficili per quanto riguarda il lato personale.

In Superlega italiana sono tante le squadre che, come la mia, hanno attualmente tanti casi positivi di COVID. Per fortuna, non ci sono casi gravi. In questi momenti noi professionisti non abbiamo altra scelta che prendere le misure corrette e seguire le regole e decisioni dei medici di squadra. Certamente si creano dei dubbi e i piani vengono cambiati all’ultimo, diverse partite sono state sospese e ancora non c’è una data certa di quando si potranno ricuperare.

Coppa Italia 2021, primo trofeo senza pubblico.

In questo contesto, quando guardo indietro, vedo una cosa che non avrei mai immaginato: le gioie più grandi di questo 2021, tanto di squadra come in nazionale, sono state sviluppate a porte chiuse, senza il calore del pubblico.

Un grande gioia per me è stata la vittoria della Coppa Italia

Analizzando tutto quanto, mi sento soddisfatto per i traguardi raggiunti con la Lube. Dopo 6 anni con la maglia perugina, nella stagione 2020/2021 ho cambiato società e mi sono trasferito a Civitanova. Per me questa era una grande sfida e volevo dimostrare di essere all’altezza delle aspettative di tutti e, inoltre, poter collaborare per costruire una squadra migliore . Di certo ho percepito le comparazioni implicite con Bruninho, un grande palleggiatore, che ha vinto tutto con questa maglia prima della pandemia. Non stanno a dirtelo in faccia, ma è chiaro che tutti si sono chiesti se sarei stato all’altezza e se sarò capace di far vincere questa squadra. Non ho avuto fortuna di arrivare lontano in Champions, e neanche di vincere la Super Coppa, ma nel 2021 abbiamo conquistato la Coppa Italia e vinto la Superlega, due trofei che ci hanno portato tanta gioia, sia a noi, che ai dirigenti e anche ai tifosi.

Vincere la Superlega è qualcosa di grandioso.

Nei due tornei conquistati, abbiamo sfidato e sconfitto Perugia. Entrambe trofei si sono sviluppati a porte chiuse. Abbiamo alzato la Super Coppa a fine gennaio a Bologna. E’ stato il mio primo festeggiamento di torneo vinto senza pubblico.

In Superlega, nonostante Perugia sia rimasta leader della regular season, noi siamo stati in grado di fare meglio e vincere nel momento giusto per portarci il campionato a casa. Ce l’abbiamo fatta in quattro partite, l’ultima in casa, a Civitanova, ancora senza i tifosi. Tuttavia, essere i migliori in Serie A1 italiana è qualcosa di grandioso.

Tutti i professionisti abbiamo dovuto adattarci psicologicamente ad un mondo differente: fare il nostro meglio in campo creando un’atmosfera che ci metta in gioco indipendentemente dal fatto che non ci sia nessuno in tribuna. Dopo centinaia di tamponi, quarantena, situazioni mai vissute, abbiamo potuto dimostrare che avevamo la forza collettiva necessaria per raggiungere cose importanti. Anche se non è da me dirlo, mi sento soddisfatto del mio lavoro e di dimostrare di essere all’altezza delle aspettative.

Ambizione e concretezza: le chiavi per portarci il trofeo di Superlega

La particolare situazione vissuta con la pandemia ci ha fatto più forti quando abbiamo dovuto prepararci per le partite in nazionale. Siamo stati tanto tempo lontano delle nostre case, è stato un periodo molto lungo, tra VNL, preparazioni per Olimpiadi e Giochi Olimpici. Ma abbiamo potuto superare ogni problema personale o di gruppo che è apparso. L’amore per la maglia argentina ha fatto emergere il meglio di ognuno di noi. E questo ha fatto si che riuscissimo ad ottenere il premio delle nostre carriere: la medaglia di bronzo nei Giochi Olimpici.

Tutto lo sforzo di tanti anni l’abbiamo premiato con questa medaglia. E’ ancora oggi che mi viene la pelle d’oca se vedo qualche ripetizioni di quelle partite. Abbiamo potuto incrementare l’importanza della pallavolo in argentina, qualcosa che non dovrebbe essere sottovalutata. Il tempo ci dirà quanto è stato grande questo segno. Ad ogni modo, il volley è cresciuto, è aumentato il numero di ragazzi nelle scuole di pallavolo in tutto il paese. Questo per noi è qualcosa importante.

Una gioia indimenticabile. Tokio ci sarà sempre nella nostra memoria.

In situazioni come quelle di adesso, in cui devo stare da solo e senza un futuro chiaro (partite senza data confermata), cerco di pensare a cose positive e felici come questa medaglia vinta a Tokyo.

Per quelli che abbiamo giocato sia con la nostra squadra che anche in nazionale, a fine anno abbiamo la testa che esplode. Mentalmente uno lotta contra se stesso, contro la stanchezza. E come dico sempre, cerco di approfittare ogni minuto di riposo e, allo stesso tempo, mantenere la mente attiva: penso a generare contenuto per The Cecco 15, ho riunioni virtuali per dei progetti con la mia cara squadra di Gimnasia y Esgrima de Santa Fe e inoltre cerco di contribuire in quello che posso riguardo ai progetti della nazionale.

El podio olímpico, un sueño para cualquiera

Come detto tante volte qui, è finito uno dei migliori anni della mia carriera sportiva. Non dimenticherò mai tutto quello che ho vissuto quest’anno, e so che neanche lo farete voi, i miei tifosi di Argentina, Italia o di qualsiasi altra parte del mondo. Vorrei ringraziare tutti per l’amore che mi avete dimostrato e per seguire da vicino questa pazzia che è anche nata quest’anno: The Cecco 15.

Alzo una coppa immaginaria e faccio il brindisi per ogni uno di voi.

Tanti auguri di buon anno e salute!