DA LUCIANO DE CECCO

Non ho mai osato ad immaginare quello che si prova sul podio olimpico, con un tesoro di bronzo sul petto. Ancora non ci credo. E’ così bello quello che abbiamo raggiunto alle Olimpiadi. Conservo la medaglia e cerco di non toccarla, ho paura di romperla o di graffiarla.

Vincere una medaglia olimpica è una cosa difficile da spiegare. Non credo che nessuno possa mai immaginare quello che provo dentro me. Per arrivare fin qui abbiamo dovuto perdere un sacco di partite, passato momenti difficili sia a livello politico, economico e molto altro. Credo che abbiamo dato tutto per questa maglia per tanti anni, e a volte, sento che abbiamo ricevuto troppo poco.

Ho dichiarato tante volte che se non vincevamo qualcosa importante, la pallavolo in Argentina poteva sparire. Però c’è l’abbiamo fatta! E ora vorrei  che certe cose possano cambiare. Che i ragazzi che vengono dietro di noi possano vivere delle esperienze migliori alle nostre senza soffrire quello che abbiamo sofferto noi. Vorrei tanto che la pallavolo in Argentina possa rivivere, sia nei Club, che nei media.

Ora ho solo una grande paura: ed è che non siamo capaci di approfittare tutto quello che è stato generato in questo periodo di Olimpiadi. Credo infatti che non siamo ancora capaci di capire quello che si è visto in Argentina, con gli ascolti televisivi, l’esplosione dei social, e tante altre cose belle mai immaginate. Sarebbe un peccato se tutto questo venisse sottovalutato.

Ho 33 anni e difendo la maglia della Nazionale da quando avevo 18 anni. Nella mia carriera con l’albiceleste ho vinto i Giochi Panamericani a Toronto nel 2015, ma ho sempre sentito che ci mancava qualcosa. Comunque, non ho mai sentito alle spalle il bronzo vinto a Seul nel 88, ero tranquillo di aver dato tutto di me stesso per l’Argentina. Mi sentivo sereno se in un futuro dovevo lasciare questo sport così, con le vittorie raggiunte finora.

Tuttavia penso al muro di Agustin Loser contro il Brasile, sento che mi sono tolto uno zaino carico di mille kili. Penso che abbiamo conquistato quello che tutti desideravamo. Ringrazio di cuore a tutti i miei compagni e ad ogni uno del nostro staff.

Abbiamo messo un timbro su una bacheca importantissima. Per Argentina ora non è solo Seul 88, è Seul più Tokyo 2020. Mio nome è scritto li, tra quei 24 giocatori argentini che siamo saliti sul podio olimpico e abbiamo lasciato un’impronta indimenticabile.

Fotografie: Volleyball World